I PREDONI DEL SAHARA
." Si alzò, fece cenno ai quattro Tuareg di fare altrettanto ed indicando loro El- Melati, disse "Lo aiuterete e lo difenderete: è mio amico." Prese
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, chissà con quali spese, dagli stati barbareschi del settentrione. "È ben la figlia del defunto Nartico, il mio vecchio amico, che mi onoro di
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mane a sera." "Oh! Mio povero Tasili! E ti avrà anche maltrattato quel padrone?" "Non mi risparmiava le legnate, ve lo assicuro," rispose il vecchio
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avevano cominciato una interessante conversazione. "Mio caro amico," aveva detto il gentiluomo all'ebreo, "voi non mi avete ancora detto lo scopo del
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ammiratori, vedendo la porta barricata, erano montati in furore. "Fuciliamoli!" gridò una voce. "Adagio, mio caro," disse il marchese, il quale non aveva
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prima che i cavalieri avessero potuto vederla. "E grazie del vostro intervento, eccellenza." "Ho fatto nient'altro che il mio dovere, quantunque la
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sulle spalle un caic fornito d'un ampio cappuccio, prese le sue armi e raggiunse il moro il quale era già uscito dal porticato. "Mio povero e fedele
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mio padre," rispose Ben. "Conoscete la via? Io non so più dove vada." "La troveremo, marchese." Sostarono un momento per riprendere lena, poi
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uscire subito dopo portando fra le braccia un ragazzo di cinque o sei anni, la cui testa, priva di capelli, era coperta di piaghe ributtanti. "Mio
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del mio paese saliranno il Niger assieme a quelle della Francia e ridurranno Tombuctu a un ammasso di macerie." Un risolino sardonico era spuntato
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rinchiusi." "Gran Dio! ... e mio fratello ... e gli altri? ... " "Non so dove siano. Probabilmente non hanno lasciato il loro ricovero, perché il
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, quando in una bassura circondata da gruppi di palme apparvero alcune tende di colore oscuro, disposte su due ordini. "Il duar del mio amico Hassan
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spaventevole," disse il marchese, il quale si sentiva in preda ad una profonda agitazione nervosa. "Si direbbe che il mio cuore tremi come dinanzi ad
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fosse coperto d'acqua?" "Tutti lo affermano, signore." "Eppure gli scienziati ne dubitano, mio caro Ben. L'altitudine media del deserto è di
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vampe terribili. Che ci siano dei vulcani qui sotto?" "Il Sahara non ne ha nemmeno uno, mio bravo Rocco." "Ditemi, signor marchese, che il Sahara sia
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nerissimi del Tuareg mandarono un lampo. "Devo andarli a denunciare?" chiese. "Adagio, mio caro. Non voglio far arrestare anche la donna, te lo dissi
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fuoco, prima di raggiungere la carovana?" "No, aspettiamo, mio bravo sardo," rispose il marchese. "Quantunque quei Tuareg siano i più crudeli bricconi
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ebrea, "tu ci verserai il prezzo pattuito e noi ti saremo fedeli, lo giuro sul Corano: che le belve del deserto divorino il mio corpo; che i miei nemici
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palla ha portato via la punta d'un orecchio al mio cavallo. Fuoco, Ben, e carichiamo!" Vedendo comparire sulla duna alcuni turbanti, scaricarono i loro
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qualche villaggio in questi dintorni. "Va' mio bravo Rocco," disse il marchese. Il sardo si sbarazzò del fucile, fece cenno ai compagni di non muoversi
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fra qualche giorno saremo alle prese colla sete," osservò El-Haggar. "Ne abbiamo però due ancora pieni, quelli che aveva il mio mehari e che abbiamo
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mio padre." "Andiamo a vedere," disse El-Haggar. "Se è stato assalito, troveremo le tracce dei Tuareg." Eccitarono i mehari ed il cavallo e si
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delle rocce che ci permetteranno di resistere meglio." "E anche Tasili, il mio fedele servo," aggiunse Ben, "e non sarà certo solo." "Fate le provviste
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che si trova prigioniero del sultano." "Ed io se prima non avrò raccolto l'eredità di mio padre," disse Ben. "E trovato Tasili," aggiunse Rocco
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di me; Esther state dietro di noi e voi Ben, alla retroguardia. Non risparmiate le cartucce e al mio comando fate fuoco." I mehari in pochi minuti
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le campagne." "È appunto questo silenzio che non mi rassicura, mio caro Rocco." "Che i kissuri abbiano seguita la riva del fiume?" "Avevano dei buoni
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una rapida marcia voi potreste raggiungerla fra qualche settimana." "Quell'uomo sarà mio! ... " Poi volto a Rocco e a Ben Nartico, disse: "Partiamo
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il marchese con voce strozzata. "Non scemate il mio coraggio con simili timori. No, vivaddio! Dovessi bruciare il villaggio e far saltare tutti gli
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incaricato, dal mio governo, d'accertarmi della navigabilità del Niger." "E ne avete avuto una prova," disse il marchese, sorridendo. "Sì," rispose il
Accademia della crusca
